
I Vini Del Papa
Un’esperienza degustativa che si concentra sulla zona vitivinicola del Rodano Meridionale e sui suoi tre Crus: Chateauneuf-du-Pape, Lirac e Tavel.
Tra città ricche di arte e storia, come Avignone, imponenti vestigia dell’Antica Roma, come il Teatro d’Orange e il Pont du Gard, il percorso si immerge nella storia di vini rinomati da secoli, degustati da re, papi, cavalieri e letterati.
Scoprirai un territorio unico, non solo per i suoi panorami affascinanti, ma anche per la particolarità dei suoi diversi terreni. Basti pensare ai tipici galets roulés, i ciottoli arrotondati, presenti fin dal Pleistocene a dare protezione e calore alla terra, ma anche mineralità, profondità ed eleganza ai vini che vi vengono prodotti.
Grazie alle caratteristiche uniche dei vari terroir, all’impegno, al lavoro e alla creatività di generazioni di vignerons e di enologi provetti, Chateauneuf-du-Pape, Lirac e Tavel sono, ieri come oggi, tra le maggiori eccellenze del vino francese, forti di una cura del territorio e di un rispetto della tradizione che affonda le sue radici nel più lontano passato.
Tour intensivo di 3 giorni e 4 notti,
Degustazioni in 7 cantine selezionate
€1490 a persona
Si prega di leggere i termini e condizioni
Aria condizionata
Riscaldamento
Letto matrimoniale (160 cm)
Ampia doccia
Doppio lavabo
Asciugamani forniti
Biancheria inclusa
Asciugacapelli
Macchina da caffè Moka
Bollitore
Minibar
Microonde
Frigorifero
Lavatrice
Cucina completamente attrezzata


Cosa è incluso


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Châteauneuf-du-Pape
Dominato dalle rovine dell’antico Castello Papale, immerso nella luce unica della Provenza, Chateauneuf-du-Pape è un piccolo villaggio affacciato sulle coste del Rodano, conosciuto in tutto il mondo per i suoi vini che sono presenti nelle carte dei più grandi ristoranti e degli alberghi più prestigiosi.
Quale è il segreto di questo territorio? Come nascono vini così complessi ed eleganti?
I papi di Avignone hanno avuto qualcosa a che fare con questo segreto?
Quando i papi si sono installati ad Avignone sulla riva sinistra del Rodano, nel XIV secolo, i vini dei vari villaggi nei dintorni erano già molto apprezzati alla tavola delle persone che lavoravano al castello. Ma è sotto il regno di Papa Giovanni XXII che a Chateauneuf Calcernier viene costruito un palazzo per farne residenza estiva papale.
Questo evento portò al cambiamento del nome del paese in Chateauneuf-du-Pape e il vino prodotto lì ottenne il rango di “Vino del Papa”, iniziando a essere conosciuto nelle corti di tutta Europa.
Il famoso marchio in rilievo sulle bottiglie con lo stemma papale e le chiavi di San Pietro è stato però introdotto solamente nel 1937, a simboleggiare la qualità e l’autenticità della prima denominazione di origine controllata dei vini di Francia, arrivata nel 1936.
Sarà il Barone Le Roy di Chateau Fortia a definire le prime regole per produrre e commercializzare lo Chateauneuf-du-Pape, un primo disciplinare che sarà da esempio per tutte quelle a venire.


Un terroir molto speciale
Il segreto dello Chateauneuf-du-Pape in realtà sta nel terreno e nei suoi quattro punti cardine: suolo, vitigni, clima e uomini, con le loro tradizioni.
Questo è quello che i francesi chiamano un Vin de Terroir, “vino del territorio”.
La particolarità dello Chateauneuf-du-Pape sono appunto i diversi terroir in cui crescono i 13 vitigni permessi dal disciplinare.
Il clima della Provenza è fatto di sole, bel tempo per buona parte dell’anno, calore e mare. Un paesaggio che nell’immaginario collettivo è immerso nel canto delle cicale e battuto dal vento di Mistral.
Si tratta di un tipico clima mediterraneo, che favorisce la formazione della garrigue, tipica macchia provenzale formata da arbusti bassi, pini ed erbe aromatiche.
Proprio il Mistral è uno dei segreti del successo dei vini provenzali: un vento secco, che soffia da nord ed evita le malattie e l’umidità, grande nemica della vite.
Un altro dei punti di forza del territorio è il suolo, composto da strati argillo-sabbiosi e dai famosi galets roulés, ciottoli di quarzite e argilla rossa sabbiosa, arrotondati dal tempo e provenienti dal Pleistocene, che formano il pavimento delle vigne allevate ad alberello, accumulano il calore del sole durante il giorno e lo rilasciano durante la notte.




Una sinfonia di vitigni
Tutto questo non basterebbe a realizzare un grande vino, senza la creatività umana. Le numerose famiglie di vignaioli di Chateauneuf-du-Pape, ben radicate nel territorio e molto gelose delle proprie tradizioni, producono da secoli il vino seguendo la pratica dell’assemblaggio. Una modalità di lavoro complessa, che viene chiamata poeticamente la symphonie des 13 cépages, la “sinfonia dei 13 vitigni”.
La crescita della vite si svolge su terreni diversi, in parcelles separate, ognuna delle quali ospita solo un particolare vitigno.
Le uve vengono vendemmiate e vinificate separatamente: alla fine saranno l’enologo di fiducia e i ristretti membri della famiglia produttrice a decidere l’alchimia del blend e la percentuale delle varie cuvées che andranno a dare eleganza, forza e equilibrio al vino finale.
Ogni vino diventa così il frutto esclusivo e speciale di un’alchimia complessa e grandiosa, che trova le sue radici in secoli di esperimenti e di esperienza.
Un’alchimia capace di far innamorare di sé i Papi di Avignone, e di arrivare fino a noi, dando vita a vini unici al mondo per qualità, storia e prestigio.
Saranno proprio questi vini i protagonisti del nostro Wine Tour.
I vitigni previsti dal disciplinare sono sia a bacca rossa che a bacca bianca:
Bacca Rossa: Grenache Noir, Syrah, Mourvèdre, Cinsault, Counoise, Muscardin, Vaccarèse, Terret Noir.
Bacca Bianca: Picardan, Picpoul, Clairette, Bourboulenc, Roussanne.
La Granache è quasi sempre regina assoluta, con le fidate ancelle Mourvedre e Syrah al suo fianco e le altre uve, come una corte di nobili, al loro fianco ad aggiungere tante piccole, preziose sfumature.
Tavel, il primo rosé di Francia
Tra i vini rosé, fiore all’occhiello dell’area provenzale, quelli di Tavel sono sicuramente tra i più celebri e premiati in ambito sia francese che internazionale.
Il Tavel è un vino a denominazione di origine controllata risalente al 1936, poco dopo l'introduzione del sistema di regolamentazione, e, tra i suoi numerosi record, è il primo rosé riconosciuto di Francia.
Prodotti nei comuni di Tavel e Roquemaure nel Gard, sulla riva destra del Rodano, i vini di Tavel sono tutti rosé, ma hanno caratteristiche molto diverse dai tipici rosati di Provenza.
Il Tavel è un vino di carattere, il suo colore rosa lampone acceso lo differenzia dalla colorazione più delicata degli altri rosati della regione.
La vinificazione in rosso, che gli conferisce una struttura quasi tannica, fanno sì che si presenti sulle tavole con un piglio vigoroso e deciso, quasi a voler sfidare i blasonati vicini di Chateauneuf-du-Pape, con cui condivide il marchio in rilievo, attestazione di qualità e territorio.
Anche storicamente tiene testa ai grandi vini papali: era il rosé preferito di re Filippo il Bello, del “Re Sole” Luigi XIV e dello scrittore Honoré de Balzac.
I vitigni ammessi dalla denominazione sono:
Grenache Noir, Grenache Blanc, Cinsault Noir, Syrah, Clairette Blanche e Rosé, Piquepoul Blanc, Calitor Noir, Bourboulenc Blanc, Mourvedre et Carignan Noir.




Lirac, la pepita nascosta
Per quanto riguarda il Lirac, la denominazione si estende sui migliori suoli dei quattro comuni del Gard, sempre a destra del Rodano, e si declina nei tre colori, Bianco, Rosé e Rosso.
La differenza tra il Lirac Rosso e il suo ben più famoso vicino - che lo guarda dall’altra riva - sta nel riconoscimento più recente della denominazione, avvenuto nel 1947, e nella differenza di acqua, vento e temperatura, anche se il suolo tra la riva destra e sinistra del Rodano è molto simile.
La quantità d’acqua dipende dalle precipitazioni e dall’umidità che viene dal Rodano; la temperatura, dall’esposizione della vigna e dal calore del suolo. Infine, il vento va ad influire sulla traspirazione della vigna: più le vigne sono esposte al Mistral, vento forte e secco, e più avremo concentrazione di mineralità nel suolo.
Pur non avendo la notorietà e il blasone degli Chateauneuf-Du-Pape, sono vini freschi, piacevoli e di grande bevibilità, corposi ma non pesanti, fini e dalla personalità netta.
Se lo Chateauneuf-du-Pape è il Re indiscusso del Rodano Meridionale e il Tavel la regina dei Rosé, la denominazione Lirac esce un po’ come la pepita nascosta, la sorpresa che non ti aspetti, il brutto anatroccolo che ha tutte le carte per diventare uno splendido cigno.
I vitigni ammessi dalla denominazione sono:
Rossi: Grenache Noir, Syrah, Cinsault, Mourvedre
Bianchi: Grenache Blanc, Clairette, Roussanne
Le cantine
Proponiamo un’ampia scelta di cantine, selezionate dalla nostra sommelier certificata.
Tra queste - a seconda del periodo e della disponibilità - verranno scelte le tappe del tour.
Le aziende che abbiamo scelto, a nostro parere, oltre all’altissima qualità dei vini e alle suggestioni offerte dal paesaggio della Valle del Rodano meridionale, hanno come punto di forza la volontà di unire al rispetto della tradizione l’importanza di difendere e proteggere l’ambiente in cui viviamo, per tramandarlo alle generazioni future.

Bastide Saint Dominique
Situata tra Avignone e Orange, è un bell’edificio provenzale in pietra costruito su una cappella del XVI secolo. Azienda familiare creata dalla famiglia Bonnet nel 1976, oggi è gestita dai figli.
La proprietà consiste in 50 ettari divisi tra le denominazioni Châteauneuf-du-Pape, Côtes-du-Rhône, Côtes-du-Rhône villages, Cairanne et IGP Méditerranée.
Chateau de Nalys
Quattro secoli di storia, 75 ettari di vigneto biologioco, la cantina è immersa in un panorama unico, con un punto di vista privilegiato sul villaggio antico di Chateauneuf-du-Pape, dominato dal Castello Papale, il Mont Ventoux e le Dentelles de Montmirail.
Chateau de Nalys si trova sui due terroirs prestigiosi della Crau e del Bois Sénéchal ed è accessibile da un viale di cipressi; le cantine sono adornate di pietra calcarea estratta dalla stessa proprietà.
Dal XVI secolo la vigna è sempre stata coltivata. Dopo la confisca da parte dei rivoluzionari del 1789, è stata ripresa dalla famiglia Dufayas: il dottor Philippe Dufayas è noto per aver importato a Chateauneuf-du-Pape il principio della macerazione carbonica.
Con l’acquisto da parte della famiglia Guigal, illustri produttori del Rodano Settentrionale, nel 2017 sono stati effettuati considerevoli lavori di ampliamento e ristrutturazione.
Domaine de la Janasse
Proprietà della famiglia Sabon, nasce nel 1973 grazie ad Ainé, che riprende le terre di nonno e padre per creare la propria azienda biologica, un mosaico di terroirs composto da 60 parcelles trattate individualmente, per esaltare le particolarità di ogni vitigno.
Le vigne sono per la maggior parte situate nel comune di Courthezon e danno vini tipici, ricchi e complessi, entrati di diritto tra i vini di maggior prestigio del territorio di Chateauneuf-du-Pape.
Chateau Aqueira
La sua storia inizia alla fine del XVI secolo quando Louis Joseph d’Aqueira divenne proprietario di un’area di Tavel denominata Puy Sablonneux, ma fu il figlio Robert a costruirvi una dimora, trasformata col passare del tempo nel bel castello incastonato tra la collina e le vigne dei due Crus Lirac e Tavel. Oggi è di proprietà della famiglia Olivier, che porta avanti la viticultura da già 3 generazioni.
I 100 ettari vitati di Chateau Aqueira, intervallati da boschi e garrigues, con diversi tipi di suolo, sabbiosi, argillo-calcarei, disseminati di numerosi galets roulés, producono vini molto tipici, dotati di carattere ed eleganza.
A due chilometri da Chateaunef-du-Pape in direzione di Sorgues, si trova una strada che serpeggia tra vigne, cipressi e olivi fino a raggiungere il castello.
Risalente al 1516, è la più antica proprietà vitivinicola della zona e sicuramente anche la più maestosa. Più volte ampliato, il castello è passato di mano in mano tra le più importanti famiglie della zona: dal 1985 appartiene alla famiglia Richard.
92 ettari divisi in 57 parcelles, biologici dal 1998, i vini di Chateau de la Nerthe sono considerati tra i più importanti e rinomati della zona.
Domaine de la Mordorée
Azienda Biologica e Biodinamica creata nel 1986 da Francis Delorme e suo figlio Christophe.
In 30 anni Christophe è diventato un punto di riferimento per chi fa del rispetto del terroir e dell’amore della terra la propria filosofia di vita.
Oggi l’azienda - con i suoi 42 ettari ripartiti su 8 comuni - è in mano alla moglie Madeleine e alla figlia Ambre. Oltre ai 3 crus AOC Chateauneuf-du-Pape, Lirac e Tavel, producono Condrieu e AOC Côtes du Rhône.
Domaine Maby
Proprietario di un’azienda familiare attiva sul territorio da più di 70 anni, oggi Richard Maby si occupa con rispetto e umiltà della qualità dei suoi vini con l’unico scopo di creare dei vini che offrano l’espressione più fine dei propri territori. Rigorosamente biologici, presentano le cuvées storiche e delle vere e proprie rarità delle due denominazioni Lirac e Tavel.
Vieux Télégraphe
Con 125 anni di esperienza, da 6 generazioni la famiglia Brunier lavora i terreni del celebre Plateau de la Crau, che dà ai vini una mineralità eccezionale, come se fossero stati filtrati tra gli spazi invisibili dei galets rouges che proteggono le vigne.
Inizialmente erano 17 ettari, arrivati oggi a 100 ettari di denominazione Chateauneuf-du-Pape e 20 ettari di IGP Vaucluse et AOC Ventoux, tutti Biologici.
Col tempo, i Bruinier hanno acquistato anche il Domaine des Pallières a Gigondas che conta 25 ettari.
Una particolarità: il nome dell’azienda viene da Claude Chappe, inventore del telegrafo ottico, che nel 1821 installò proprio sulla Crau una delle sue stazioni.
Chateau de la Nerthe













Un soggiorno meraviglioso in un alloggio davvero piacevole.
Gli host sono stati cordiali, accoglienti, discreti e disponibili. Il posto corrisponde perfettamente alla descrizione: un luogo tranquillo con accesso a uno spazio esterno intimo e ben curato. La cucina estiva è funzionale e ben attrezzata, la camera è decorata con grande gusto e la doccia è fantastica!
Alexandre, Francia
★★★★★
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